Pollice e mani verdi
In passeggiata con mio figlio, è stato inevitabile passare a trovare la SQP Sacra Quercia Palustre, ormai da un lustro viva e vegeta all'interno del parco XXV Aprile di Rimini (parco Marecchia). Tappa obbligata: se non uno sguardo, una carezza. Stavolta, dopo l'allarme dato dai fidi amici compagni di merende sulla necessità di uno sfalcio ravvicinato per far respirare la pianta, scaraventare la bicicletta a terra e iniziare a strappare le maledette campanelle è stato un tutt'uno. Anche mio figlio mi ha dato una mano, dapprincipio, con pazienza e tenacia. Poi si è allontanato verso gli ippocastani a fare scorta di castagne, prendere la mira e tirarmele. Mancato! Un sacro furore dionisiaco invece si era nel frattempo impossessato da me. E dopo un timido inizio - strappa qui, strappetta là - ho iniziato con metodo a eradicare tutto ciò che, negli ultimi mesi, si era arrampicato sulla rete di protezione che abbiamo messo un annetto fa ormai. O anche più. Il tempo passa, e la S